di Dario Terzic, Mostar
È vero che non siamo nè in Spagna nè ai Carabi. Ma anche in Bosnia ci sono cose da vedere. Quelli che si sono interessati un po’ di più della zona balcanica e di quello che è successo in Bosnia in questi ultimi anni potranno soddisfare la loro curiosità, ma anche vedere paesaggi incantevoli.
Parlare della Bosnia in questi ultimi anni era quasi impossibile senza menzionare Sarajevo. Città che ha sofferto molto durante la guerra, capitale della BiH e allo stesso tempo città ricca di monumenti culturali, tracce di culture ed epoche diverse.
A pochi metri di distanza troviamo la cattedrale cattolica, quella ortodossa e le moschee. Il quartiere più famoso della città è quello turco, la famosa Bascarsija, piena dei vecchi negozi di artigianato. Interessante per passeggiare e per trovare souvenirs da portare a casa. Sarajevo è famosa anche per le lezioni della storia. Qui si trovano la famosa Vjecnica, la biblioteca distrutta nell’ultima guerra, e il luogo dell’attentato che provocò la prima guerra mondiale. La capitale è circondata da montagne dove, durante l’estate, si può andare per sottrarsi al caldo della città. Nel 1984, Sarajevo ha ospitato le Olimpiadi invernali e quindi ci sono anche le famose “montagne olimpiche”. Qui si trova anche la sorgente del fiume Bosna, in località Ilidza, famosa anche per le terme romane.
Ma dov’è allora Sarajevo? Si può trovare sistemazione presso un privato o in piccole pensioni a partire da 15 euro, mentre dormire una notte in albergo costa dai 40 euro in su. Il più famoso albergo di Sarejevo è il Holiday Inn, ma si sta bene anche al “Bosnia, Europa”. Per la verità, i turisti a Sarajevo non si fermano molto tempo. Sono per lo più di transito. Se per l’estate preferite il fresco nella montagne della zona, potete soggiornare comodamente anche più di una settimana.
Un’altra città famosa della Bosnia Erzegovina è certamente Mostar. Ultimamente anche la sua fama è stata purtroppo legata a questa ultima guerra, prima era famosa soprattutto per il famoso Ponte vecchio (Stari Most) costruito dai Turchi nel 1566 e distrutto dagli estremisti Croati nel 1993. Proprio in questi giorni sono in ricostruzione le sue famose arcate. I Mostarini si augurano che fra nove mesi al massimo potranno di nuovo oltrepassare quell’ “arcobaleno di pietra bianca”.
Anche se il Ponte non c’è più, Mostar è sempre bella. Vale la pena passare e vedere la zona turca, Kujundziluk, il quartiere dove si vede anche il ponte in ricostruzione. Non capita spesso di vedere nel centro di una città la valle di un bel fiume. E a Mostar, dove si può ammirare l’azzurra e selvaggia Neretva, questo è possibile. A 12 chilometri da Mostar c’è Blagaj, con le sorgenti del fiume Buna, la più grande sorgente europea per quantità di acqua alla fonte, e la bellissima Tekija – casa dei dervisci.
Nei presi di Mostar c’è una cittadina che non ha bisogno di pubblicità: Medjugorje. Da più di venti anni Medjugorje è un luogo visitato da milioni di pellegrini. Mai riconosciuto dal Vaticano, Medjugorje sarebbe il posto sacro dove è apparsa la Madonna. Nella zona meridionale dell’Erzegovina, andando verso Dubrovnik, in Croazia, si può passare da Trebinje. Cittadina che non ha più di trentamila abitanti, con il profumo di Bisanzio e molti monumenti del periodo ottomano come il bellissimo ponte di Arslanagic.
Un altro ponte da vedere sempre in Republika Srpska, l’Entità serba di Bosnia, un po’ a nord di Trebinje proseguendo in direzione della Serbia è il famosissimo “Ponte sulla Drina”. Sì, proprio quello descritto dal premio Nobel Ivo Andric nel libro omonimo. Il ponte si trova a Visegrad, che si puo’ raggiungere sia dalla parte di Dubrovnik e Trebinje che dalla parte di Sarajevo. Visegrad è una piccola cittadina senza molte attrattive, ma il Ponte è davvero un grande monumento storico che merita la visita.
Per quanto riguardano le citta` più grandi e famose della Bosnia Erzegovina, a parte Sarajevo e Mostar, vanno tenute in considerazione sicuramente Banja Luka, Zenica e Tuzla. Banja Luka è forse la più bella delle tre. Nata sul fiume Vrbas, si trova nel nord-ovest del paese. Tuzla e Zenica sono invece entrambe città industriali che si trovano nella Entità croato-musulmana a nord di Sarajevo.
Una delle aree più belle del nord della Bosnia Erzegovina è quella attorno alla cittadina di Bihac, a soli trenta chilometri dal famoso parco nazionale Plitivce in Croazia. Bihac è famosa per il bellissimo fiume Una e per le vicine cascate di Martin Brod.
Una delle bellezze e ricchezze della Bosnia sono proprio i fiumi. Negli ultimi anni va di moda il rafting ed è possibile farlo sia sul fiume Una (nei pressi di Bihac) che sulla Neretva (a nord di Mostar nella zona di Glavaticevo). Anche sulla Drina peraltro (nella zona tra Visegrad e Gorazde, nella Bosnia orientale) si è sempre praticato sia il rafting che la navigazione su zattere-gommoni.
In generale, sembra che per i turisti stranieri la Bosnia non sia cara. Mentre il costo di un letto a notte varia, come abbiamo detto, dai dieci euro in su nelle case private ad un minimo di 40 euro negli alberghi, i piatti tradizionali, presi nei piccoli ristorantini, non costano molto. In Bosnia si manga molta carne e le specialità sono i cevapcici (le “salsiccine” turche alla griglia), i raznjici (spiedini), e i diversi tipi di Pita (sfoglia ripiena) che possono essere con la carne (burek), con gli spinaci (zeljanica), con le patate (krompirusa) oppure con il formaggio (sirnica). Una porzione di pita nei ristorantini costa da uno a due euri. Certo, se volete assaggiare i piatti tradizionali un po’ più lussuosi nei ristoranti alla moda di Sarajevo (“Inat kuca” ad esempio, o altri) spenderete qualcosina in più…
Pochi lo sanno, ma la Bosnia Erzegovina ha anche uno sbocco sul mare. È il tratto costiero della lunghezza di 25 chilometri circa attorno alla cittadina di Neum. Gli alberghi di Neum sono stati costruiti negli anni settanta come centri collettivi per gli operai della Bosnia. Piano piano Neum è cresciuta ed oggi, oltre ai grandi alberghi (Zenit, Neum, Sunce, ) ci sono anche molte pensioni private, dove si può dormire per 15 euro a notte. Neum non è lontana da Dubrovnik, e da qui si possono quindi organizzare diverse gite.
Ma alla fine come arrivare in Bosnia? Se partite dall’Italia, potete prendere il traghetto da Ancona. Arrivate a Spalato e poi, dopo ottanta chilometri di strada, entrate in Bosnia attraversando il confine con la Croazia a Metkovic.
Da Trieste potete entrare in Bosnia via terra dopo aver attraversato Slovenia e Croazia, oppure potete entrare nel paese da sud (Montenegro) o da est (Serbia). Via aereo potete volare da Roma a Sarajevo oppure atterrare in Croazia (a Spalato o Dubrovnik), che non sono lontane dalla Bosnia. Questo vi conviene soprattutto se volete fare un viaggio combinato con soggiorno sul mare e visite all’interno. Buon viaggio.
Quasi dimenticavo, la guerra in Bosnia è finita da anni, quindi nessun pericolo
Tratto da Osservatorio Balcani e Caucaso