“Belgrado” di Marco Vertovec. Odòs Libreria Editrice, 2009.
Il nostalgico associa Belgrado alla vecchia capitale della Jugoslavia socialista e autogestita traboccante d´iconografia proletaria, il sensibile intellettuale all´insensato e sanguinoso bombardamento della NATO e lo sportivo alla gloriosa e indomita Stella Rossa. Belgrado trova la sua vera forza nelle sue pulsioni intellettuali e culturali e, soprattutto nella sua complessità, e non può e non deve essere ridotta a semplici slogan di pubblicitari creativi o frettolosi turisti. Belgrado è musica, è sapore, è divertimento. È un´assordante avvenenza di una gioventù poliglotta a cui paradossalmente è ancora limitato il visto per l´occidente, un occidente che oggi si nega dimenticandosi che per secoli le sue frontiere furono difese davanti all´ avanzata turca dalle armi serbe. Belgrado è anche una felice sintesi tra il rigore e l’ordine mitteleuropei e un lieve profumo d’Oriente, retaggio di Bisanzio e dell´Impero ottomano, matrimonio tra est e ovest discretamente sorvegliato dalla fortezza del Kalemegdan e scandito dal placido scorrere delle acque del Danubio. Belgrado è cultura, è arte, è sport. Belgrado è una città che per quasi un’intera generazione è stata presa in ostaggio da una classe politica scellerata e criminale e solo oggi ritorna al suo naturale ruolo di capitale europea, prezioso e insostituibile tassello dei futuri destini continentali.
“Sarajevo” di Marco Vertovec. Odòs Libreria Editrice, 2009.
Perché Sarajevo? Perché il buio della ragione è calato su Sarajevo e perché oggi dovremmo andare a poggiare i nostri passi sulle orme della tragedia? Qualcuno risponderà per conoscere i corto circuiti della contemporaneità, qualcun altro per vivere e capire la sua complessità o qualcun altro, ancora, confesserà candidamente che si tratta di un viaggio alternativo. A pochi verrà in mente di visitarla solo per la sua delicata, intima e mistica bellezza, il suo retaggio storico artistico e l´ospitalità della sua gente, come si farebbe per qualsiasi altra città europea. Lo scopo della guida, a quasi quindici anni dalla pace di Dayton, è regalare alla città un’immagine diversa, un’immagine lontana dal crepitio delle armi e dai troppi luoghi comuni che l’hanno accompagnata negli ultimi decenni.
La città che si descrive è una città che, seppur nella cosciente e vigile memoria, si mostra agli occhi del mondo con una nuova, condivisa e ritrovata normalità. Non si nasconderanno le difficoltà e i limiti di un processo di riconciliazione nazionale ancora non arrivato a piena maturità e le ferite, anche artistiche, ancora aperte. Ma Sarajevo, con la forza della sua cultura, dei suoi giovani e la fiducia in un´Europa che non deve deluderla, si aprirà al turista che si chiederà come sia potuto calare il buio della ragione tra le strade e i volti della città più bella dei Balcani.
Per maggiori informazioni: Libreria Odòs Via Gen. Baldissera 56, Udine. Orari: da martedi a sabato (mattina: 10-14; pomeriggio: 16-20). Telefono: 0432.204307 info@libreria-odos.it www.libreria-odos.it