Tale evento ha rappresentato un’importante occasione per un confronto aperto sui temi del turismo responsabile e su come tale tipo di turismo può contribuire alla valorizzazione del territorio, ed in prospettiva ad uno sviluppo economico sostenibile della zona.
La prima parte è stata contrassegnata dai saluti ufficiali del sindaco Marko Pavic e da parte della direttrice dell’Organizzazione Turistica di Prijedor, Amira Ganic.
Drasko Stanic uno dei coordinatori dell’Associazione Promotur ha poi presentato le attività in corso sottolineando i passi in avanti svolti finora, e le positive collaborazioni avviate nel corso di questi anni con la municipalità e con numerose associazioni della società civile espressione delle varie anime della città tra cui associazioni giovanili, di artisti, di agricoltori, degli anziani.
La rete del turismo responsabile di Prijedor è nata nel 2003 con il sostegno dell’Associazione Progetto Prijedor, intraprendendo un percorso di promozione del turismo rurale ed ecologico.
Mettere in luce alcune potenzialità del territorio non ancora sufficientemente esplorate, rispondeva alle necessità evidenziate da turisti e persone che a vario titolo erano venute a contatto con questa realtà. La maggior parte degli aderenti sono donne che considerano questo lavoro come un’opportunità per condividere tradizioni culinarie e culturali delle loro terre.
Nel 2007 quella rete ha formalizzato la sua struttura, divenendo Associazione Promotur, che conta oggi circa 25 famiglie nell’area di Prijedor. La rete si sta inoltre espandendo verso la zona di Martin Brod, Stivor e Stanica.
Dopodiché vi è stato un intervento volto ad illustrare le potenzialità turistiche della regione che si estende attorno al monte Kozara. Fiumi, laghi, terme, grotte, monasteri e natura incontaminata sono solo alcuni degli elementi che rendono affascinante ed attraente quest’area sia per i turisti stranieri che per quelli interni.
Daria Antenucci, coordinatrice di UCODEP a Sarajevo, ha poi presentato il progetto “Sostegno alla creazione e alla promozione delle strade del turismo ambientale e sostenibile in BiH i cui partners principali saranno il WWF e la Cooperazione Italiana. Partner in loco sarà Green Tour, partners italiani saranno il CST di Firenze, la Provincia di Grosseto, l’Associazione Progetto Prijedor.
Il progetto prevede varie fasi tra cui l’analisi della fattibilità, uno studio teorico su che cosa si intende per turismo sostenibile, delle visite-studio a Grosseto e in Trentino per funzionari delle istituzioni bosniache, la creazione di una rete di turismo responsabile in Bosnia Erzegovina tramite la costituzione di tre comitati, uno per ciascuna delle aree coinvolte: la valle della Neretva, la valle Una-Sana e la valle della Drina.
Il progetto prevede altresì di puntare sul rafforzamento della domanda di tale tipo di turismo tramite una promozione da svolgere in primis sul già esistente portale di Viaggiare i Balcani, e in secondo luogo tramite la partecipazione a fiere, la produzione di materiale promozionale e documentari ad hoc.
L’ Associazione Viaggiare i Balcani è stata descritta da Claudia Vorobiov, di recente divenuta coordinatrice. Claudia ha spiegato che cosa si intende per turismo responsabile, quanto questa forma di turismo riesca a mettere in relazione il viaggiatore con i luoghi materiali e immateriali con cui entra in contatto . Profumi, sapori, colori, musiche, tradizioni. Tutto questo riesce a creare un’esperienza unica, un’immersione totale in una cultura lontana, in una dimensione del tempo che nei Balcani è scandita dal rito della kafa e dai brindisi a suon di rakija….
Ha sottolineato, inoltre, l’importanza di allargare la rete balcanica, che per ora ricomprende solamente le tre aree in cui la cooperazione trentina è attiva (Prijedor in BiH, Peja/Pec in Kossovo e Kraljevo in Serbia).
Massimiliano Pilati, rappresentante dell’Associazione Agriturismo del Trentino ha mostrato quello che in Trentino si è riusciti a realizzare nel campo degli agriturismi sottolineando che il maggiore punto di forza di questo tipo di turismo è l’ospitalità, l’accoglienza, il calore, la cura dei particolari, della presentazione degli ambienti e delle pietanze. Un vaso di fiori, un centrino ricamato, una marmellata fatta in casa e un sorriso sincero, ecco gli ingredienti del successo di questa forma di turismo alternativo. Ed ecco perché nonostante il turismo classico abbia risentito parecchio della crisi economica in atto, la gente continua a venire in vacanza in queste piccole strutture a gestione famigliare. “Per tutto il resto c’è mastercard!”
Il professor Lekanic ha infine illustrato varie proposte utili a migliorare il potenziale turistico della zona del Kozara portando esempi concreti tratti dalla sua lunga esperienza in tale settore, ricordando però i limiti dello sviluppo turistico di questo territorio. Un gattino non può guardarsi allo specchio credendo di essere un leone…
La tavola rotonda è poi continuata con botta e risposta tra i relatori e il pubblico presente, interessato soprattutto a come richiamare i turisti. Inoltre, il giorno successivo è stato occasione di scambio di idee attraverso il corso di formazione
Le strade sono molteplici, tutte un po’ in salita… Ma di sicuro ci sono elementi da valorizzare, che ancora non hanno avuto abbastanza risonanza tra i potenziali turisti. Il rafting sulla Vrbas, le cascate di Martin Brod, i colori del fiume Una e Ars Kozara, la manifestazione di Arte e Natura proposta tutti gli anni dall’Associazione di Artisti Tacka all’interno del Parco Nazionale del Kozara.
Fermento e freschezza caratterizzano le associazioni che promuovono turismo responsabile in Bosnia!
Che dire…. preparate la valigia e lasciatevi travolgere dal fascino di queste terre!
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