di Tanya Mangalakova, Sofia
Essere turista in Bulgaria: affascinante ma faticoso
Uno dei principali problemi per lo sviluppo del turismo in Bulgaria è innanzitutto la mancanza di un sistema di prenotazioni alberghiere ben funzionate o di un portale web che descriva in ogni località le possibilità di vitto ed alloggio. Il viaggiatore che volesse quindi avventurarsi in Bulgaria, in particolare se non conosce la lingua locale, dovrà certo aspettarsi qualche difficoltà. Tutte le insegne stradali sono in cirillico ed è molto difficile trovare indicazioni ad esempio in inglese. Ciononostante il settore turistico si va via via espandendo. Ne è la dimostrazione la consapevolezza che si sta sviluppando anche nei confronti di un turismo non di massa ma “alternativo”.
Dal 1998 esiste un’associazione, la BAAT (Bulgarian Association for Alternative Tourism), che raccoglie ad oggi 73 membri tra ONG, associazioni locali, parchi naturali, proprietari di pensioni ed alberghi, editori, tutti soggetti interessati a sviluppare questo particolare settore turistico.
Restano alcune grosse difficoltà. Tra queste i rappresentanti di BAAT ne indicano alcune in particolare: la precarietà delle infrastrutture, il trasporto pubblico quasi assente nelle zone rurali, la mancanza della conoscenza di lingue straniere: il 90% delle persone che lavorano nel settore turistico le conoscono poco. Vengono portati anche alcuni esempi. Le guide e le cartine su possibili percorsi di turismo alternativo sono o assenti o di livello molto basso. Unica eccezione a questo le cartine delle montagne di Rila, Pirin, Balkan e Sredna Gora, scritte però purtroppo solo in bulgaro.
“Sozopol come Saint Tropez” titolava il quotidiano bulgaro “Standart” nei giorni scorsi. Si citava un articolo del britannico “Sun” nel quale si comparava il litorale bulgaro sul Mar Nero e quello spagnolo affermando che in molti casi i turisti tedeschi preferissero il primo. Il giornalista britannico in particolare notava la cittadina di Neserbar ed il complesso turistico di Slanchev Briag.
Da decenni il Mar Nero è stato luogo di turismo per i cittadini dell’allora blocco sovietico, ma l’autore britannico assicura: “gli standard degli alberghi oramai rispondono alle richieste dei più esigenti turisti occidentali. Le forze dell’offerta turistica bulgara sono innanzitutto i prezzi bassi”.
Il Festival delle rose
Uno dei simboli bulgari è senza dubbio la rosa dalla quale viene distillata la famosa essenza. Si ritiene che il profumo emanato dalle rose bulgare sia del tutto particolare e questo sarebbe legato alle particolari condizioni climatiche ed alle caratteristiche dei terreni sui quali i roseti vengono coltivati. L’olio di rose bulgare copre attualmente il 70% del mercato mondiale. Le rose sono state un simbolo della Bulgaria fin dai tempi dell’Impero Ottomano quando la maggior parte degli abitanti della Valle delle rose erano occupati in attività artigianali legate di petali di questi fiori. Ora alcune delle tradizioni legate a quel periodo si sono mantenute.
I boccioli di rosa vengono raccolti tra maggio e giugno ed è proprio in questo periodo, più precisamente il primo fine settimana di giugno, che si tiene il Festival delle rose nella città di Kazanluk, la principale della Valle delle rose. Si attraversano allora i campi di rose dove ragazze in costumi tipici raccolgono i boccioli tra carretti addobbati a festa, gruppi di suonatori e danze rituali. Durante il Festival si può inoltre assistere alla premiazione della Regina delle rose oppure dedicarsi all’archeologia visitando alcune antiche tombe di epoca tracia.
I monti Balcani
Balkan è un termine turco per designare la montagna Stara Planina che attraversa per il lungo l’intera Bulgaria. I Balcani sono una catena montuosa certamente emblematica per quanto riguarda la storia Bulgara perché la maggior parte delle piccole città e dei paesi presenti in quell’area hanno goduto di una particolare autonomia durante i cinque secoli di dominazione ottomana.
In realtà le comunità che risiedevano nella regione dei monti Balcani vivevano una vita del tutto segregata e difficilmente gli eserciti ottomani si avventuravano all’interno dell’area. È una zona dal punto di vista turistico ancor poco valorizzata.
Interessante in particolare la visita dei piccoli villaggi che hanno mantenuto un’architettura tradizionale pressoché intatta. Vi è inoltre la possibilità di compiere anche alcune escursioni organizzate. Tra queste ad esempio quella di tre giorni nella parte orientale dei monti Balcani che include una visita alla cittadina di Elena dove assolutamente da visitare è la chiesa si St.Nicholas con le sue meravigliose icone. L’escursione prevede inoltre la visita dei villaggi di Kotel e Medven, quest’ultimo conosciuto per le pietanze tradizionali che vi si possono mangiare, e poi un pernottamento a Zheravna, cittadina il cui nucleo storico è costituito da case in legno, uniche in Bulgaria, alcune delle quali sono state costruite più di 200 anni fa.

Il monastero di Trojan
Antiche capitali e residenze estive
Veliko Tarnovo è stata nei secoli scori anche capitale della Bulgaria. Si trova al centro del Paese ed è inserita in una spettacolare cornice naturale tra le gole scavate dal fiume Jantra. Mura di cinta, una fortezza, e chiese affacciate su precipizi. Ma anche strette stradine lungo le quali si possono ancora osservare, in alcuni laboratori, la maestria di valenti artigiani.
A pochi chilometri vi è inoltre il villaggio di Arbanassi caratterizzato da case-fortezza protette da alte mura di cinta. Durante il medioevo era utilizzato quale residenza estiva della famiglia reale bulgara. Vi si possono visitare tre case museo e soprattutto la Chiesa della Natività, con affreschi del 16mo e 17mo secolo.
I Karakachan
I Karakachan sono una piccola comunità nomade tradizionalmente dedicata alla pastorizia nell’area dei monti Balcani. Durante l’estate risiedevano in quota, per poi scendere nelle vallate della Tracia e della zona dei monti Rodopi. I Karakachan sono di religione cristiano-ortodossa, parlano un antico dialetto greco e preservano ancora, nella propria cultura, antichi riti e credenze pagane, che mescolano con la ritualità ortodossa. È da dodici anni che il primo fine settimana di luglio nella regione di Karandila, nei pressi della città di Silven, Bulgaria nord-orientale, i Karakachan si ritrovano. Con i loro costumi tipici, i loro cani, i cavalli e le pecore. È un incontro ancora del tutto genuino e sconosciuto ai circuiti turistici “ufficiali”.
I monti Rodopi
Il tempo si è fermato. È questa la prima impressione entrando nella regione dei monti Rodopi. In quest’area montagnosa ed impervia abita la comunità dei Pomachi. Una comunità musulmana che deriva da ex schiavi bulgari convertitisi all’Islam sotto l’Impero Ottomano. I Pomachi hanno conservato molte delle loro tradizioni. I monti Rodopi sono ideali per escursioni. Si può ad esempio visitare il villaggio di Kovachevitsa, nell’estremo ovest di questa catena montuosa, con le sue case molto ben conservate risalenti al 18mo ed al 19mo secolo. Oppure si può decidere di percorrere a piedi i tracciati delle antiche strade romane o nuotare nei bacini d’acqua ricchissima di minerali nei pressi del villaggio di Ognianovo. Per chi predilige una vacanza non troppo attiva basta semplicemente godere dei ritmi di vita molto lontani dall’ossessionata modernità alla quale siamo oramai assuefatti. Sulla via del ritorno è d’obbligo una tappa al Monastero di Rila.
I monasteri
Sono uno degli elementi più affascinanti del paesaggio e della cultura bulgara. In molti considerano le loro equilibrate cupole, i loro colonnati, i loro archi, gli affreschi ed i loro mosaici quali i veri guardiani dello spirito bulgaro. Vi sono più di 120 monasteri in Bulgaria e molti di loro si trovano in angoli reconditi del Paese. Ciascun monastero ha una storia densa d’avvenimenti. Un tour dedicato alla visita di questi luoghi è un’opportunità unica per amanti della montagna e della storia.
“Un mare di vino”
Anche in Bulgaria è scoppiata quest’anno la moda dell’enogastronomia. Tra le varie proposte turistiche vi è quella della visita alle cantine della costa del Mar Nero, tra queste la Chernomorsko Zlato, a Pomorie, e la Dimiat, a Varna. Recentemente il settimanale “168 Chassa” ha pubblicato un reportage su questo particolare tipo di turismo. Per 11 euro si può partecipare ad una visita guidata nelle cantine, che comprende oltre all’assaggio delle migliori produzioni anche un incontro con un sommelier ed un enologo.
A luglio la città di Potorie, affacciata sul Mar Nero, si trasforma nella capitale del vino e non saranno rari gli stand dove sarà possibile assaggiare le produzioni locali senza dover sborsare un solo leva (moneta locale). Alla base di quest’iniziativa denominata “More ot Vino” (un mare di vino) vi è la municipalità impegnata a rilanciare il turismo nell’area.
Zigzagando
In Bulgaria sono sempre più attive piccole ma dinamiche agenzie di viaggio che offrono ai visitatori stranieri opportunità di viaggio divergenti dal turismo di massa sulle coste del Mar Nero. “Conquistare le cime più alte in motocicletta”, “Tour dei monasteri”, “Villaggi, artigianato e vino”, “Trekking nei parchi naturali”, “La Bulgaria a cavallo”, ecc. Queste sono solo alcune delle proposte della Zig zag holidays Co., agenzia di viaggio nella quale lavorano non più di dodici persone, alcune delle quali solo a part time. Questi ultimi lavorano in stretto contatto con un’altra agenzia, la Odyssey Inn Co., tra i tour operator che per primi in Bulgaria ha cercato di uscire dalle logiche del turismo di massa. Entrambe le agenzie fanno parte dell’Associazione bulgara per il turismo alternativo. In alta stagione sono circa una ventina i turisti che giornalmente vengono portati in giro da loro. Sono in prevalenza stranieri e vengono contattati da agenzie turistiche estere che lavorano in partnership con quelle bulgare. La Zig zag tours invece “recluta” la maggior parte dei propri clienti attraverso il suo sito web.
Per il futuro?
L’associazione BAAT sta attualmente lavorando ad una guida sul turismo rurale in Bulgaria. La guida sarà bilingue e disponibile sul web. L’associazione inoltre si sta concentrando il suo lavoro sull’ideazione di escursioni e tour che riescano a dare un’idea della ricchezza culturale e storica del Paese delle rose. Inoltre si stanno portando avanti progetti comuni con altri Paesi dei Balcani anche tenendo in considerazione che nel 2004 si terranno ad Atene le Olimpiadi e quindi si ritiene che anche la Bulgaria godrà di riflesso dell’aumento di turisti nell’area, almeno nelle località confinanti con la Grecia.
Ma non solo questo. La BAAT sta infatti mettendo a punto alcuni viaggi di due settimane attraverso Romania e Bulgaria. La stessa cosa si sta tentando di fare, con risultati però non ancora soddisfacenti, con la Turchia.
Per informazioni:
www.bulgaria-italia.com
Referenti locali:
BAAT (Bulgarian Association for Alternative Tourism).

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