DALL’ERZEGOVINA ALL’ADRIATICO LUNGO LA FERROVIA AUSTROUNGARICA

15-22 GIUGNO 2024

7-14 SETTEMBRE 2024

12-19 OTTOBRE 2024

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Un emozionante viaggio in bicicletta tra Bosnia-Erzegovina e Croazia, tra Balcani e Adriatico, lungo il leggendario tracciato del Ćiro, la ferrovia a scartamento ridotto – oggi itinerario ciclabile -, realizzata dalla monarchia austroungarica a fine ‘800. Un itinerario che ci racconta secoli di storia di queste terre: i traffici commerciali e le relazioni tra uomini e donne di culture e religioni diverse; le fatiche richieste da terre a volte fertili e a volte aspre e la mano della Grande Storia sul capo di piccole comunità e famiglie.

Pedaliamo lungo paesaggi integri e ampi spazi nella natura, attraversando i vecchi confini tra gli Imperi di Vienna (e prima ancora della Serenissima) ed Istanbul che oggi separano Stati nati dalla scomparsa della Jugoslavia. Duecento chilometri in sella che ci fanno stupire ed emozionare, superando piccole gallerie e stretti viadotti tra isolati villaggi di pietra, a fianco di antiche chiese e monasteri, nel cuore di città splendide come Mostar e Dubrovnik. Proprio lì dove un tempo correvano i treni a vapore e l’aquila asburgica accompagnava il ritratto di Francesco Giuseppe, ritroviamo ancora tutta la pluralità e la ricchezza d’Europa.

PROGRAMMA DI VIAGGIO

GIORNO 1 – SABATOTRIESTE-MOSTAR (BiH)

Ritrovo e partenza al mattino da Trieste. Giunti a Fiume, si apre alla nostra destra il bellissimo Golfo del Carnaro, con la vista delle isole di Cherso (Cres) e Veglia (Krk). Procediamo poi sino a Segna, percorrendo la strada statale adriatica – la spettacolare Jadranska Magistrala -, accompagnati dal mare azzurro e ancora dal profilo orientale dell’isola di Veglia. Saliamo quindi sull’altopiano della Lika e lo attraversiamo, sino a incontrare nuovamente il mare della Dalmazia centrale e le meraviglie del bacino del Cherca (Krka) nei pressi di Sebenico. Il paesaggio, costellato da piccoli insediamenti, si fa via via più secco e sassoso e il nostro viaggiare ci conduce sino al confine tra Croazia e Bosnia-Erzegovina. Risalendo lungo la Magistrala che congiunge Mostar all’Adriatico e accompagnati dal verde brillante della Neretva giungiamo infine in città. Pranzo libero in viaggio. Cena in ristorante e pernottamento in hotel 3*/4*.

Vista sull’Adriatico a Senj. Foto LB

GIORNO 2 – DOMENICA – MOSTAR-POČITELJ-MOSTAR

Al mattino ci immergiamo nel centro storico di Mostar (patrimonio UNESCO), antico punto di passaggio di carovane mercantili in viaggio tra il cuore dei Balcani e la costa adriatica. All’interno del cuore di pietra bianca della città spiccano la Čaršija – il quartiere turco ottomano, nato per ospitare botteghe di artigiani e luoghi di ritrovo e convivialità -, l’antica Moschea Koski Mehmed Pascià e la coppia indissolubile formata dal fiume Neretva – dalle acque color smeraldo – e dallo Stari Most (il Ponte Vecchio). Simbolo del contatto e dell’intreccio tra Oriente ed Occidente, abbattuto durante il conflitto nel novembre del 1993, il ponte è oggi ricostruito e attende nuovamente di … invecchiare. Dopo il pranzo libero, visitiamo l’antico centro turco ottomano di Počitelj, che il premio Nobel Ivo Andrić definì “La città di pietra”. Disteso lungo l’intero fianco di un monte, caratterizzato da stretti viottoli e dalla sempre presente natura mediterranea, Počitelj colpisce per la sua architettura e per gli ambienti di vita in cui si sposano case tradizionali e orti-giardino. Dominando la valle del fiume Narenta (Neretva), ha rivestito per secoli un rilevante ruolo strategico-militare, sentinella e porta d’ingresso tra Adriatico e Balcani. Cena in ristorante e pernottamento in hotel 3*/4*.

Lo Stari Most. Foto LB
Moschea Koski Mehmed Pascià. Foto LB
Počitelj. Foto LB

GIORNO 3 – LUNEDÌ – MOSTAR-GABELA – 46 km, dislivello +50 mt

Ritirate le bici di primo mattino, il nostro viaggio inizia dal centro di Mostar. Pedalando verso sud, superiamo la zona industriale con il suo imponente kombinat di epoca jugoslava per la produzione dell’acciaio e costeggiamo le rive della Neretva. Lungo una tranquilla strada secondaria arriviamo poi al punto in cui il fiume Buna confluisce proprio nella Neretva, disegnando una suggestiva via d’acqua. Seguendo il corso del fiume e il tracciato della vecchia ferrovia, attraversiamo piccoli villaggi e giungiamo a Čapljina, dove sostiamo per il pranzo libero e per una riflessione speciale sul presente della Bosnia-Erzegovina.. Dopo un passaggio a Mogorjelo – sito che ospita i resti di un’importante villa rustica romana risalente all’inizio del IV secolo d.C. – arriviamo a Gabela per la cena e il pernottamento in hotel 3*.

Il percorso lungo la Neretva. Foto Fabrizio Masi
L’incontro tra Neretva e Buna. Foto LB
Villa romana a Mogorjelo. Foto LB

GIORNO 4 – MARTEDÌ – GABELA-RAVNO – 52 km, dislivello +680 mt

Dopo un tratto di raccordo del tracciato del Ćiro, affrontiamo lo sterrato che ospitava il sedìme della ferrovia di un tempo: è un tratto in leggera ma costante salita, che ci fa attraversare tunnel e scoprire le vecchie stazioni della storica linea in località isolate dove ci accompagnano i soli suoni della natura. Immersi in un passaggio caratterizzato da una natura aspra, ci si apre poi la vista sullo Svitavsko Jezero, un lago inserito nella vasta piana di Hutovo. Sosta pic-nic lungo il percorso che, attraversando una delle parti più autentiche del tracciato, ci porta a pedalare a mezza costa e a superare villaggi quasi o del tutto abbandonati che raccontano la storia complessa e drammatica di queste terre. Nel secondo pomeriggio arriviamo all’ex-stazione ferroviaria di Ravno, che oggi ospita il nostro hotel. Cena e pernottamento in struttura.

Svitavsko Jezero. Foto LB
Popovo Polje ed il fiume Trebišnjica. Foto LB
Foto Fabrizio Masi
Foto Fabrizio Masi

GIORNO 5 – MERCOLEDÌ – RAVNO-TREBINJE (Trebigne) – 58 km, dislivello +400 mt

Lasciata la stazione di Ravno, il tracciato si rituffa in un tratto sterrato, con ponti recuperati e gallerie non illuminate sopra la sconfinata e meravigliosa piana di Popovo Polje. Raggiungiamo la stazione di Zavala, dove si trovano anche un importante monastero ortodosso del XVI secolo e la grotta di Vjetrenica, la più grande cavità carsica della Bosnia-Erzegovina. Se il tempo a disposizione lo permette, visitiamo questo luogo estremamente ricco di biodiversità e cogliamo poi l’opportunità per una pausa ristoro. Il vecchio percorso del treno continua a seguire, senza sensibili dislivelli, il lato meridionale della vasta piana, che ospita preziose vigne e piccoli appezzamenti sotto lo sguardo di villaggi in pietra oramai abitati solo da pochi anziani. Nel pomeriggio, pedalando verso il nostro traguardo di Trebinje, ci attende una variante che ci fa scoprire il ricco monastero ortodosso di Tvrdoš, gioiello del XV secolo e sede del Metropolita dell’Erzegovina fino alla sua distruzione per mano veneziana alla fine del XVII secolo. Ricostruito ad inizio ‘900, rappresenta oggi un punto di riferimento fondamentale dal punto di vista religioso e culturale. Cena tipica, ospiti presso il locale presidio Slow Food e pernotto in hotel 3* nel centro di Trebinje.

Attraversando l’Erzegovina. Foto Fabrizio Masi
All’ingresso del Monastero di Tvrdoš. Foto LB
Uno scorcio del centro storico di Trebinje. Foto LB
Parco cittadino di Trebinje. Foto LB

GIORNO 6 – GIOVEDÌ – TREBINJE-DUBROVNIK (Ragusa) (HR) – 43 km, dislivello +220

Una passeggiata nel centro della città di Trebinje ci regala splendide combinazioni di atmosfere balcaniche e mediterranee: i luoghi di culto ortodossi e le moschee; la piazza del mercato con i suoi enormi platani tra banchi di frutta e verdura, tabacco e lavanda; i palazzi del cuore storico che sposano le architetture della Dalmazia e della tradizione ottomana, accarezzati dallo scorrere del limpido fiume Trebišnjica. Ritroviamo il nostro tracciato alla vecchia stazione cittadina del Ćiro e da qui affrontiamo l’ultima parte dell’ex-ferrovia in Erzegovina, lungo un altro dei tratti paesaggisticamente più significativi del nostro itinerario. Giungiamo ad Ivanica, dove ci concediamo una sosta a pochi metri dal confine con la Croazia. Qui la vista si apre dall’alto sull’Adriatico e sulla costa a sud di Dubrovnik. Superato il confine di Stato, scendiamo rapidamente dall’altopiano e raggiungiamo la Magistrala, la mitica strada statale jugoslava che corre parallela al mare e si snoda dal Quarnero alle ultime propaggini del Montenegro, ai confini con l’Albania. Ne percorriamo un brevissimo tratto per poi imboccare una ‘strada di servizio’ che ci offre una serie di magnifiche cartoline panoramiche del centro storico di Dubrovnik e ci scodella proprio nel cuore della città. Qui, sulle rive dell’Adriatico, si chiude il nostro viaggio in sella alla bicicletta e ci concediamo il meritato riposo contemplando la sua magnifica distesa azzurra. Cena e pernottamento in hotel 3*.

Scorcio di Trebinje. Foto LB
Da Trebinje verso l’Adriatico. Foto Fabrizio Masi
I resti della stazione ferroviaria di Uskoplje. Foto LB
Vista di Dubrovnik. Foto Fabrizio Masi
Discesa verso Dubrovnik. Foto Fabrizio Masi

GIORNO 7 – VENERDÌ – DUBROVNIK-SKRADIN (Scardona) (HR)

Al mattino ci dedichiamo ad un’appassionata visita del cuore storico di Dubrovnik (patrimonio UNESCO), perla dell’Adriatico meridionale. Arricchitasi nel tempo grazie ai commerci marittimi adriatici, mediterranei e balcanici Ragusa (Dubrovnik) ha lottato per lunghi secoli per la sua indipendenza, stretta tra la Serenissima e l’Impero ottomano, fino a quando le truppe francesi napoleoniche hanno posto fine al suo autogoverno. Il disegno urbano e le architetture sono figli del tragico terremoto del 1667, che diede luogo ad un rimodellamento durato diversi decenni. Rimane oggi un nucleo storico di eccezionale bellezza, colmo di capolavori d’arte e di architettura, egregiamente conservato a dispetto dei danni provocati tra 1991 e 1992 dalla guerra di dissoluzione della Jugoslavia. Terminata la visita e dopo il pranzo libero, risaliamo la costa e ci fermiamo a Scardona (Skradin) per cena e pernottamento in hotel 3*.

Lo Stradun a Dubrovnik. Foto LB
Chiesa di San Biagio. Foto LB
Chiesa di Sant’Ignazio. Foto LB
In centro a Dubrovnik. Foto LB

GIORNO 8 – SABATO – SKRADIN-TRIESTE

Dopo la colazione, riprendiamo con calma la via verso l’Italia, attraversando quella che fu la Contea di Zara ai tempi della Serenissima e risalendo verso Fiume e Trieste, dove termina il nostro viaggio.

Il fiordo di Skradin. Foto LB
Dalla Lika all’Adriatico. Foto LB

ĆIRO. IL CORSO DI UNA VECCHIA FERROVIA

La monarchia austroungarica, che governò il territorio della Bosnia-Erzegovina tra 1878 e 1918, costruì una rete di ferrovie a scartamento ridotto (con sede di 0,76 m). Si tratta principalmente di strutture militari strategiche che collegavano i porti dell’Adriatico meridionale alle città dell’entroterra e quindi alla rete delle ferrovie asburgiche e all’Europa centrale.

Inaugurata nel 1901, questa linea – che seguiva parte del corso del fiume Neretva – era nata con l’intento di collegare Sarajevo e Mostar da un lato alla città di Trebinje (Trebigne) e al porto di Ploče (Porto Tolero) e dall’altro al piccolo porto di Zelenika – all’ingresso delle Bocche di Cattaro. Fu ritenuto importante creare uno snodo al bivio di Uskoplje, così da raggiungere la città dalmata di Ragusa, anche per ragioni commerciali.

Al termine della Seconda Guerra Mondiale, la ferrovia ha continuato a servire uomini e donne, collegando paesi, regioni, popoli e culture sotto la bandiera della Jugoslavia socialista. Per la gente di queste terre il collegamento ferroviario è stata un’àncora di salvezza, garantendo l’accesso al progresso, ed ha lasciato una traccia indelebile di ricordi nei luoghi attraverso i quali Ćiro ha sbuffato per decenni.

La gente chiamava i binari štreki, mentre i treni trainati da locomotive a vapore erano chiamati gemišteri (treni misti), šnelczug (treni veloci) o osobni (treni passeggeri). Il soprannome Ćiro è stato dato prima della chiusura della ferrovia ed è ancora oggi ricordato tra la gente di questi luoghi. L’ultimo treno merci partirà da Zelenika nel 1968, mentre l’ultimo treno passeggeri lascerà la stazione di Dubrovnik il 30 maggio 1976.

Ma il Ćiro vive ancora…

Negli ultimi anni, attraverso piani di recupero e con fondi dell’Unione Europea, buona parte del sedime ferroviario è stata recuperata, restituendo l’emozione autentica di un viaggio lento attraverso la ex-linea ferroviaria. Lungo il percorso in Bosnia-Erzegovina troviamo ancora i ponti, le gallerie (ancora buie e scavate nella roccia), manufatti e alcune stazioni in parte abbandonate, in altri casi riutilizzate. Oggi viaggiatori, escursionisti, turisti e avventurieri lungo il tracciato dal filo sottile e tortuoso che collega Mostar a Dubrovnik ritrovano parte della storia travagliata di questi luoghi, il paesaggio intatto, l’anima dei Balcani e il respiro dell’Adriatico.

Il Ćiro in Erzegovina. Foto d’epoca C.P. Lewis

NOTE

DIFFICOLTÀ PERCORSO: MEDIA – STERRATO 40%-ASFALTO 60%

Il programma, può essere soggetto a variazioni, sia prima che durante il viaggio, per ragioni sanitarie, in base alle condizioni climatiche, alle regole e alle indicazioni di qualunque genere imposte dalle autorità, alle condizioni della circolazione stradale e dei mezzi di trasporto utilizzati, alle regole di accesso imposte dai siti di visita, alle festività, alle esigenze dei viaggiatori e delle strutture che ospitano il gruppo di viaggiatori e per sopravvenuta indisponibilità di uno o più guide e partner.

QUOTA DI PARTECIPAZIONE IN STANZA DOPPIA
(8 GIORNI-7 NOTTI)

7 PARTECIPANTI: € 1.490,00
6 PARTECIPANTI: € 1.590,00

Supplemento stanza singola (fino a disponibilità): € 200,00

LA QUOTA COMPRENDE:

. Viaggio in minivan riservato con partenza e rientro su Trieste
. Pernottamento con prima colazione in hotel 3* e 4* dalla sera del giorno 1 al mattino del giorno 8
. Cene dal giorno 1 al giorno 7, bevande escluse
. Guida in bicicletta dell’associazione ViaggiareSlow
. Mediatore culturale dell’associazione Viaggiare i Balcani
. Noleggio MTB e casco per la durata del tour. Per E-MTB previsto supplemento di € 48
. Assistenza minivan lungo il percorso e trasporto bagagli da tappa a tappa
. Visite guidate a Mostar e Dubrovnik. Ingresso alla Moschea Koski Mehmet Pascià (Mostar)
. Assicurazione medico, bagaglio e annullamento AXA

LA QUOTA NON COMPRENDE

E-MTB # Pranzi # Bevande a cena # Visite non indicate nella voce “La quota di partecipazione comprende” # Extra personali # Tutto quanto non specificato ne “La quota di partecipazione comprende”.

ATTENZIONE!
Si prega di segnalare ogni eventuale intolleranza, allergia ed esigenza collegate al cibo, nonché ogni eventuale patologia medica, che possano rilevare nel corso dello svolgimento del viaggio. L’organizzazione non è responsabile per segnalazioni non effettuate dagli interessati.

DOCUMENTI DI VIAGGIO NECESSARI

CARTA D’IDENTITÀ in corso di validità senza rinnovo con timbro oppure PASSAPORTO in corso di validità. Entrambi i documenti devono avere un termine di scadenza superiore di almeno 3 mesi rispetto alla data di rientro dalla Bosnia-Erzegovina. Per ulteriori dettagli si veda il sito del Ministero degli Affari Esteri. Se si possiede passaporto in corso di validità si prega di portarlo con sé per rendere più spedite le operazioni di controllo ai valichi di confine.

INFORMAZIONI ED ADESIONI

Iscrizioni sino ad esaurimento posti: 7 partecipanti.

Acconto di € 400 da versare all’atto dell’iscrizione. Saldo entro 45 dalla data della partenza. Se il numero minimo non verrà raggiunto 20 giorni prima della partenza il viaggio verrà annullato e l’acconto versato interamente restituito

Per informazioni e adesioni:
Fabrizio Masi (ViaggiareSlow)
347-039.4300 – fabrizio@viaggiareslow.it
Leonardo Barattin (Viaggiare i Balcani)
328-19.39.823 – leonardo.barattin@viaggiareibalcani.net

Iscrizioni presso FUNACTIVE TOURS, indicando in oggetto: “Tour Mostar-Dubrovnik”
0474-771210 – office@funactive.info

ORGANIZZAZIONE TECNICA

FUNACTIVE TOURS
Via Stazione, 3A – 39034 Dobbiaco-Toblach (BZ)
CF-PI IT02622710214

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