Lubiana, con la sua ricca storia culturale, è una delle poche capitali nella cui piazza principale si staglia un monumento che non è dedicato ad un re o ad un generale, bensì ad un poeta: France Prešeren, considerato il massimo poeta sloveno, domina infatti la piazza che prende il suo nome, Prešernov trg, nel cuore di Lubiana.
Non a caso proprio il monumento dedicato a Prešeren è stato scelto come punto di partenza per una serie di itinerari letterari, raccolti ora in un volume da Sebastijan Pregelj e Gasper Troha, dal titolo “Literarne poti Ljubljane”, ovvero itinerari letterari di Lubiana.
Finalmente i cultori di questo o di quel poeta, gli amanti di curiosità letterarie o anche semplicemente i viaggiatori desiderosi di un itinerario alternativo nella capitale slovena, hanno a disposizione gli indirizzi dei luoghi dove tanti scrittori, poeti, giornalisti, hanno vissuto, studiato o lavorato.
Spesso infatti capita che chi cerca di ricostruire la biografia di un personaggio del passato si scontri con i mutamenti topografici e urbanistici che ogni città attraversa e che rende spesso difficile rintracciare i luoghi della vita e della creazione artistica di questo o quel letterato. Nel mondo del turismo di massa, sempre più variegato e ricco di proposte “di nicchia”, ecco così che prendono piede i percorsi letterari e artistici, a Vienna ad esempio si può spaziare dagli itinerari musicali, visitando le case dei tanti musicisti che hanno vissuto nella capitale austriaca oppure ricostruire l’intera azione del film “Il Terzo uomo” ripercorrendone i vari set.
Nel volumetto di Pregelj e Troha possiamo rintracciare i luoghi di vita e di lavoro di più di quaranta tra scrittori, poeti, giornalisti e intellettuali sloveni, spaziando dagli inizi della letteratura slovena, con Primož Trubar, ai grandi nomi del IXX e XX sec. come Ivan Cankar o Oton Župancic, fino agli autori più recenti del secondo dopoguerra come Marjan Rozanc.
Particolarmente interessanti le tappe relative ad alcune figure femminili, affascinanti e un po’ enigmatiche come la poetessa Lily Novy o la scrittrice Mira Mihelic, pioniere del giornalismo femminile come Zofka Kveder, o intellettuali ante-litteram come Luiza Pesjak, scrittrice attiva già alla fine dell’800.
Un posto di rilievo nel libro è occupato dal lugubre edificio della Cukrarna, grande complesso industriale dismesso da più di un secolo e da sempre rifugio di “irregolari” senza dimora: qui vissero e morirono giovanissimi, a pochi anni l’uno dall’altro, Dragotin Kette e Josip Murn, importanti esponenti del simbolismo sloveno. L’intero complesso della Cukrarna, già oggetto di un film-denuncia nei primi anni ’70 per le misere condizioni di vita dei suoi abitanti, è ora oggetto di un intenso lavoro di ristrutturazione che, se da un lato finalmente recupera un notevole esempio di archeologia industriale, inevitabilmente contribuisce ad allontanare le tracce della sua storia passata.
Un destino completamente differente invece quello della villetta che Gregor Strniša, poeta e intellettuale del secondo dopoguerra, acquistò nei primi anni ’60 del secolo scorso: spesso osteggiato dal governo, Strniša poté vivere per molti anni con i guadagni dei testi che scriveva per le canzoni di musica leggera e quando una di queste vinse il primo premio ad un festival canoro, il poeta comperò questa casa nel bel quartiere residenziale di Rožna Dolina.
“Literarne poti Ljubljane”, diviso in tre itinerari principali, evidenziati nel libro con tre colori diversi e tre cartine topografiche, presenta una sorta di scheda per ogni personaggio, scritta, più che con taglio scientifico, con il taglio colloquiale della guida turistica; se si tratta di luoghi di interesse un po’ fuori dal centro della città, è spesso indicato anche l’autobus da prendere per raggiungere i punti di interesse.
Literarne poti Ljubljane
Studentska Založba, Knižna Zbirka Žepna, Beletrina.
Ljubljana, 2010.
Euro 3,00.
Attualmente disponibile solo in sloveno.