di Luciano Panella
Il 5 dicembre scorso si è conclusa la 26ma edizione del Salone del libro sloveno, la Slovenski Knjižni Sejem. Numerosi eventi e stand dedicati ad ogni tipo di produzione letteraria hanno animato la fiera che ha così degnamente concluso l’anno di Lubiana “Capitale mondiale del libro 2010” fonte: Osservatorio Balcani e Caucaso
“Una tazza di libri, piena di contenuti per tutte le età”: questo lo slogan scelto per la 26ma edizione della Slovenski Knjižni Sejem, la più importante rassegna editoriale slovena che si è tenuta a Lubiana dal primo al cinque dicembre. La Fiera del libro è preceduta solitamente alla fine di novembre da un altro appuntamento legato al mondo dell’editoria: la Frankfurt po Frankfurtu, cioè Francoforte dopo Francoforte, che però propone solo le novità straniere viste alla Fiera internazionale di Francoforte.
La Fiera del libro invece presenta una rassegna completa di tutto quello che ruota intorno alla produzione libraria in Slovenia, dalla prosa alla poesia, dagli autori nazionali a quelli stranieri, dall’editoria scolastica ai fumetti. Nonostante il tempo inclemente, che ha portato abbondanti nevicate e relative difficoltà nei trasporti in alcune zone del paese, la Fiera del libro si è presentata ai visitatori con il consueto aspetto vivace ed animato. Nei due grandi spazi espositivi all’interno dello Cankarjev Dom , si è assistito ad un fitto susseguirsi di dibattiti, presentazioni e premiazioni.
Gli sloveni hanno fama di essere lettori “forti”, le case editrici slovene hanno quindi risposto di conseguenza, presentando una grande ricchezza di proposte. Mladinska Knjiga, Beletrina, Sanje, Modrijan, per citarne alcune tra le più note hanno esposto traduzioni di autori internazionali, da Umberto Eco a Obama, e la ricca produzione nazionale: i classici come Vladimir Bartol, gli scrittori giovani come Goran Vojnovic, gli autori tradotti anche in Italia come come Drago Jancar o Dušan Jelincic. Tra questi, un posto di assoluto rilievo è quello di Boris Pahor, diventato una star mediatica a più di novanta anni, celebrato e e pluripremiato sia in Slovenia che in Italia, dove attualmente vive. La presenza di minoranze slovene in altri paesi ha portato alla nascita di case editrici che pubblicano in sloveno anche al di fuori del proprio paese, come gli editori sloveni in Italia Mladika, ZTT, Novi Matajur e Goriška Mohorjeva Družba, che spesso propongono i propri autori in entrambe le lingue.
Foto: Lubiana
Colorato e accattivante lo stand della casa editrice Sanje, raffinato nella presentazione quello delle edizioni Goga. Tra le presenze più curiose, citiamo Breda Smolnikar, una scrittrice che è anche editrice di se stessa. All’interno dell’editoria slovena è molto rilevante la produzione editoriale per bambini e ragazzi, un settore tradizionalmente forte in tutti i paesi della ex Jugoslavia, sia per quanto riguarda l’illustrazione che i contenuti.
Molte proposte anche nel campo dei libri scolastici, con particolare attenzione alle lingue straniere, un argomento a cui gli sloveni sono sempre stati molto sensibili, coscienti di parlare una lingua poco diffusa al di fuori del proprio paese.
Infine, non sono mancati gli stand dedicati ai periodici letterari come Nova Revija e Apokalipsa, e quelli dedicati ai fumetti, tra cui spiccavano le numerose traduzioni delle opere di Goscinny e Uderzo. Tra i numerosi appuntamenti all’interno della Fiera, da segnalare il dibattito sull’immagine di Lubiana agli occhi degli scrittori nazionali e stranieri, dove è stata analizzata l’immagine tradizionale di Lubiana quale “metropoli in miniatura”. Da ricordare in ultimo che con questo appuntamento volge al termine l’anno in cui Lubiana è stata Capitale mondiale del libro e che ha visto una grossa parte della propria vita culturale dedicata proprio ai libri e all’editoria in tutte le sue forme.