Ventesimo Post – 19 giugno 2012
tag: balcani, bosnia, cibo, cucina, kosovo, montenegro, serbia, viaggio
Rientrati alla base dopo 13 giorni di viaggio.
Abbiamo macinato più di 3.000 chilometri e non abbiamo quasi mai avuto connessione internet, quindi non siamo riusciti a dare notizie in tempo reale… ma ora recuperiamo.
Partiti mercoledì 6, tre giorni di viaggio per arrivare in Val Rugova, in Kosovo (confine nord-ovest con il Montenegro). Giorni che si sono rivelati intensi… molto più del previsto. Una prima tappa a Prijedor, in Bosnia (nel territorio della Repubblica Srpska), a casa della signora Ljubica, che come altre donne (musulmane, serbe e croate) che vivono in città e nei villaggi limitrofi ha aderito all’associazione Promotur e ospita turisti e viaggiatori di passaggio promuovendo anche la cucina locale (nel suo caso, quella della comunità serba). Una forma di turismo rurale che sta crescendo piano piano.
Il secondo giorno abbiamo attraversato la Bosnia via Sarajevo e Visegrad, passando da un paesaggio da cartolina all’altro (niente da invidiare alla Svizzera più bucolica… anzi), per poi entrare in Serbia e quindi in Montenegro.
Bella la Serbia… ma ci ha riservato una sorpresa poco piacevole, nella fattispecie una buca killer nell’asfalto che ha disintegrato due gomme della pandina. Fortunatamente la gente del posto ci ha dato una mano (ci trovavamo a diversi chilometri di distanza dal primo paesino) e tutto si è sistemato nel giro di due ore. In Montenegro, poi, altra sosta forzata, a causa di un pezzo di montagna franato sulla statale… e infine l’arrivo in val Rugova (che dalla città di Peja si incunea tra i monti più alti del Kosovo) dove eravamo attesi a casa del signor Osman Shala a Drelaj, uno dei 13 piccoli villaggi situati sui fianchi delle montagne (villaggio = alcune case, una piccola moschea, il cimitero… per tutto il resto bisogna scendere in città). Anche in questo caso, la famiglia aderisce ad un’associazione (Rugova Experience) che promuove la cultura locale attraverso una forma di turismo rurale responsabile.
Lì per due giorni abbiamo fatto vita di campagna/montagna, seguendo Osman e i suoi familiari nelle attività quotidiane (la famiglia vive quasi esclusivamente di autoproduzione): la mungitura mattutina delle mucche, il pascolo, la pesatura serale del miele, la lavorazione del latte, la preparazione del pane e dei piatti tradizionali…
Qui di seguito qualche immagine di quei primi giorni (il resto del materiale fotografico è ancora in lavorazione).
Il fiume Vrbas, in Bosnia, scendendo da Banja Luka verso Sarajevo
In Serbia, sotto il sole di mezzogiorno con due gomme fuori uso e un cric poco affidabile… ma ce l’abbiamo fatta! (e anche più rapidamente che se ci fosse capitato in Italia…)
La statale che dalla Serbia, lungo il fiume Lim, porta in Kosovo passando per il Montenegro (questo in foto è l’inizio del tratto montenegrino)… qui la fretta va lasciata a casa…
Osman con la moglie
La mungitura mattutina…
… il paesaggio circostante visto dal giardino di casa…
… e l’uscita al pascolo
Uno dei pranzi-tipo in casa Shala: a sinistra il mozë (che viene prodotto ogni sera facendo bollire il latte e poi mettendo a fermentare per alcune ore la panna: viene usato come crema da spalmare, come ingrediente di farcitura ma anche come sostituto del burro in cottura); a destra il pane fatto in casa (cotto a legna) e, dietro, leçenik, una sorta di pane/focaccia a base di farina di mais bianco impastata con con kos (yogurt) e formaggio fresco, entrambi fatti in casa. Bevanda d’accompagnamento, il kos
Qui e nelle foto seguenti: la lunghissima (dalle 2 alle 3 ore) cottura del fli (o flija) sotto il saç (il coperchio di ferro che viene arroventato sulle braci): una “torta” fatta di strati di crespelle (di acqua e farina) cotte una sull’altra e mozë, da consumare accompagnata da verdure o come snack.
Di questo piatto parleremo ancora…
Ecco, questo è solo un assaggio… di materiale ne abbiamo un bel po’ su cui lavorare: foto (tante), prodotti da approfondire, ricette da riprodurre, anche in vista delle prossime cene…
(a proposito di cene: ne organizzeremo certamente una nelle prossime settimane, a Padova – salvo cambi di programma).
Quindi… ci rileggiamo qui a breve 🙂
Testi e fotografie © Elisabetta Tiveron – Nicola Fossella 2011.
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Website: www.lastradadelcibo.com