Siamo partiti da Kerekegyhaza (Ungheria) avendo come meta la Serbia. Al confine di Szegedin in una coda senza fine di macchine e disperazione aspettiamo il permesso di passare dall’altra parte. Vogliamo seguire il Danubio che, a differenza nostra, ha il vantaggio di non dover rispettare le regole dei giochi politici creati dagli uomini, che, ancora …
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