Si conclude il viaggio dell’Osservatorio dei Balcani, e il diario di Massimo Gnone, da Vienna fino a Belgrado, seguendo il Danubio
(dal settimanale Vita, settembre 2003)
di Massimo Gnone
Belgrado: Ore 9
Dalla notte precedente un consiglio per turisti dispersi a Belgrado. Non è uno scherzo: nella capitale serba esiste l’hotel M e l’hotel N (in caratteri cirillici si scrive H). I due edifici si trovano a qualche isolato l’uno dall’altro, ma quando siete seduti in un taxi e l’autista vi chiede dove volete andare, badate a pronunciare molto bene il nome dell’albergo in cui avete prenotato la vostra stanza. E’ una disavventura non troppo rara (al gruppo dell’Osservatorio è capitato tre o quattro volte) e che costa il disappunto del tassista e qualche centinaio di dinari spesi per nulla. Inoltre, se il sopra citato tassista non conosce bene la sua stessa città, nella quale fa un lavoro che presupporrebbe una certa perizia nell’individuare anche i vicoli più bui e misteriosi della città vecchia, il rischio è di trovarsi in quartieri sconosciuti e potenzialmente persi per sempre.
Ore 10
Ultimo giorno a Belgrado. La cornice è la stessa di ieri: il gruppo si ritrova nella stessa astronave-centro congressi “Sava Centar” per l’ultimo giorno di seminari. Domani, domenica, si faranno le valigie e dopo dieci giorni faticosi e densi ci si perderà di vista per un po’. Nella giornata conclusiva è previsto l’intervento di ambasciatori e diplomatici. Ci sarà anche la festa finale presso la sede dell’ambasciata italiana, ma tutti vorrebbero più tempo per girare Belgrado, comprare qualche libro, godere di questa città così bella. Dei suoi contrasti, dei fiumi di uomini e donne, dell’allegria e della disponibilità.
Ore 17
“Danubio, l’Europa s’incontra” edizione 2003 è ufficialmente concluso. Soddisfatti? Mah, forse è presto per dirlo. Una data di ingresso per i paesi del Sud Est Europa nell’Europa di serie A ancora non esiste, i cittadini di questi paesi continuano a essere protagonisti di problemi grandissimi quando devono affrontare un viaggio oltre confine in direzione dell’Unione e, come ribadito più volte nel corso dei seminari qui a Belgrado, il quadro attuale potrebbe essere delineato da uno slogan: “Che il Muro di Schengen non sia un nuovo Muro di Berlino”. Eppure è così. E’ successo all’inizio del viaggio, quando il nostro amico Elidon, operatore presso il centro giovanile di Valona, rischiava di non poter partecipare a questa iniziativa soltanto per un problema di visti d’ingresso. Queste e altre questioni delineano una situazione ancora lontana dall’essere risolta. A presto nuova Europa.
Una grande suggestione europea
Il Danubio è qualcosa di più di un grande fiume. Per descriverlo non bastano i suoi 817 mila chilometri quadrati di bacino o i duecento miliardi di metri cubi d’acqua riversati ogni anno nel Mar Nero. Il Danubio è il simbolo di una koiné plurima e sovranazionale, di una mitteleuropa tedesca, magiara, slava, romanza, ebraica, come ci ricorda Claudio Magris “un mondo dietro le nazioni”. Ed insieme una grande metafora europea, di un’Europa che non l’ha ancora compresa ma dalla quale l’Europa non può prescindere, perché se c’è un luogo ed un immagine che può rappresentarla la potrete osservare alla fortezza turca di Kalemegdan, nel cuore di Belgrado: l’incontro della Sava con il Danubio, la più grande suggestione europea.
Un fiume che resiste alle conseguenze di una cultura industrialista che ha piegato la natura al mito del progresso, all’inquinamento di una transizione selvaggia che non conosce senso del limite, ai bombardamenti “umanitari” del petrolchimico, al clima che cambia e che mette a dura prova le tante grondaie dalle quali sgorga il fiume della melodia.
Il Danubio come immagine di un’Europa che per essere tale deve saper incontrarsi, ascoltarsi, farsi carico dei conflitti che l’hanno lacerata, di un’Europa capace di includere e di pulsare con la sua parte orientale e con il suo mare, il Mediterraneo. Di un’Europa, infine, in grado di essere davvero quello spazio pubblico di civiltà e di pace di cui hanno parlato Habermas e Derrida nel loro recente appello, “un contrappeso alla deriva di potenza armata e di modello sociale individualistico e competitivo d’oltre oceano”.
Una gita sul Danubio?
Ci sono diverse agenzie che organizzano tour o noleggiano imbarcazioni. Ne segnaliamo due:
Mr. Iocovic: tel. 011 3227834
altrimenti: tel. 011 2622866
Skadarlija, la via degli artisti e… un ristorante interessante
Dva Jelena, Skadarska 32 – Belgrado
Tel 00381 11 3234885
Una gita sul Danubio?
Ci sono diverse agenzie che organizzano tour o noleggiano imbarcazioni. Ne segnaliamo due:
Mr. Iocovic: tel. 011 3227834
altrimenti: tel. 011 2622866
Daco, il ristorante tipico nazionale
Daco, Ulica Patrik Lumumba 49 – Belgrado
tel: 00381 11 2781009 – 782422
Deliblatska pescara
(Il deserto del Deliblato)
Vladimir Todorovic Beloizvorska 8 Deliblato
Kosjeric
Snezana Jaksimovic
Ulica Radica Petronijevica bb
Kosjeric
Khorakhanè
“a forza di essere vento”
Il cuore rallenta la testa cammina
in quel pozzo di piscio e cemento
a quel campo strappato dal vento
a forza di essere vento.
Porto il nome di tutti i battesimi
ogni nome il sigillo di un lasciapassare
per un guado una terra una nuvola un canto
un diamante nascosto nel pane
per un solo dolcissimo umore del sangue
per la stessa ragione del viaggio viaggiare.
Il cuore rallenta e la testa cammina
in un buio di giostre in disuso
qualche rom si è fermato italiano
come un rame a imbrunire su un muro.
Saper leggere il libro del mondo
con parole cangianti e nessuna scrittura
nei sentieri costretti in un palmo di mano
i segreti che fanno paura
finchè un uomo ti incontra e non si riconosce
e ogni terra si accende e si arrende la pace.
Ifigli cadevano dal calendario
Yugoslavia Polonia Ungheria
i soldati prendevano tutti
e tutti buttavano via…
e poi Mirka a San Giorgio di maggio
tra le fiamme dei fiori a ridere a bere
e un sollievo di lacrime a invadere gli occhi
e dagli occhi cadere.
Ora alzatevi spose bambine
che è venuto il tempo di andare
con le vene celesti dei polsi
anche oggi si va a caritare…
e se questo vuol dire rubare
questo filo di pane tra miseria e sfortuna
allo specchio di questa kampina
ai miei occhi limpidi come un addio
lo può dire soltanto chi sa di raccogliere in bocca
il punto di vista di Dio.
Organizzazione turistica di Belgrado Deèanska 1, tel 0038111 3248404 oppure 3226154 fax 0038111 3248770
email: office@tob.co.yu
www.tob.co.yu
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