Il risveglio è molto più pimpante del solito e tutti sono già in tensione in vista dell’incontro con ‘Kusta’, come lo chiamano tutti. Prima però c’è in programma un bel giro sul treno turistico che corre – composto da un vecchio locomotore e dei vagoni d’epoca – lungo la storica linea Belgrado Sarajevo. Le due ore di viaggio passano molto velocemente, spesso con la testa fuori dal finestrino per prendere una boccata d’aria e meglio ammirare il paesaggio.
Rientrati dal giro siamo davvero pronti per il grande incontro anche se non sappiamo ancora se ‘lui’ ci sarà davvero ad aspettarci oppure se sarà preso da uno dei suoi mille impegni. Gli indugi si sciolgono molto presto, non appena la sua faccia sorridete appare all’entrata del ‘villaggio di legno’. Ci siamo! Nel momento in cui Giorgio gli mette in testa un cappellino del ‘Tour della Serbia 2011’ scatta l’applauso. Cui segue la sua frase secca: “posso guidare un po’ io adesso?” e che gli dici di no’? si parte, con Kusta alla guida e Giorgio che fa da navigatore, entrambi con la testa fuori dalla capote. Sono cinque minuti davvero emozionanti duranti i quali si parla del potere magico che ha la 500 e dell’idea – magari – di farci un bel film!
Scattano le foto e le richieste di autografi; fino al momento in cui lui deve andare e con quattro salti si dilegua. Che emozione, i cinquini che incontrano Kusturica: non era mai successo prima!
A questo punto sembra di volare, e il gruppo si lancia in una simpatica corsa su e giù per le montagne del Tara, attraverso i territori dell’omonimo parco nazionale in un simpatico saliscendi tra verdi pendii e montagne boscose. Dopo una sosta rifornimento – immaginatevi le facce dei locali che si vedono invadere la stazione di servizio da un gruppo di ‘schiamazzanti’ cinquini colorati – si riparte alla volta di Valjevo, la nostra destinazione finale.
Ad attenderci – dopo una doccia rinfrescante – c’è la faccia sorridente della Direttrice del Museo della Città, che ci accompagna lungo una visita guidata tra le varie fasi della storia della città. La ringraziamo e proseguiamo per una passeggiata in centro e poi – finalmente! – ‘coe gambe soto ea toea’. Le nostre cene sono sempre molto allegre e piene di brindisi che vengono dedicati alla persone o ai fatti più significativi della giornata.
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