La mattina si parte presto: la tappa di oggi si prevede lunga e con il caldo che fa – la colonnina del termometro sale ogni giorno oltre i 30 gradi! – è meglio prendersi per tempo.
Il tema della giornata è il Danubio e le sue fortezze. In realtà, un assaggio i partecipanti lo avevano già avuto a Novi Sad, però per oggi si prevede molto di più. E si comincia da Smederevo, che – come ci racconta il Direttore dell’Azienda di Promozione Turistica, è stata per un certo periodo la capitale della Serbia antica. Il Sindaco – un giovane imprenditore con rapporti di lavoro con l’Italia – ci propone di fare una tappa nella piazza centrale in modo che tutte le persone possano godere della presenza dei cinquini: ormai siamo ‘allenati’ e in un batter d’occhio le auto vengono disposte a raggiera e circondate – come in un abbraccio – dallo striscione del FIAT 500 Club Italia.
Subito dopo ci aspetta la Fortezza, una delle sette che si trovano nel territorio della Serbia lungo il Danubio. “Grazie all’UNESCO e alla collaborazione con il Ministero della Cultura” ci racconta il Direttore della Fortezza “abbiamo beneficiato di un progetto che ci ha messo in rete con le altre fortezze e ci ha permesso di scambiarci buone pratiche e di organizzare dei corsi di formazione per giovani esperti dalla regione”. Salendo sulle mura si gode una bellissima vista sul Danubio che scorre lento davanti a noi.
Si riparte dopo una simpatica pausa pranzo a a base di ‘pita’ (il tradizionale sfornato di pasta sfoglia ripieno di vari ingredienti, dalla carne al formaggio ai funghi) alla volta della successiva fortezza: Golubac. La sosta è d’obbligo: la strada che costeggia il Danubio in quel punto passa attraverso la Fortezza stessa creando uno scenario molto suggestivo: il posto giusto per una sosta foto.
La giornata si chiude in bellezza: all’arrivo a Lepenski Vir – la località prende il nome dall’antica civiltà di cui è stato scoperto l’insediamento negli anni ’60 – dove ci attende la Direttrice dell’Azienda di promozione turistica con una sorpresa: un gruppo di ragazzi vestiti nei costumi tradizionali che ci accolgono offrendoci pane e sale (un’antica usanza serba, segno di accoglienza) e intrattenendoci con le loro simpatiche danze. La visita alla nuova struttura che ospita la ricostruzione del materiale emerso dagli scavi archeologici, ci lascia a bocca aperto: più di 6000 anni fa si era insediata una civiltà – chiamata appunto ‘Lepenski Vir’ – che per più di 2000 anni ha vissuto in quella bellissima località lungo il fiume in un insediamento con una struttura organizzata ‘urbanisticamente’ come ci spiega la guida. Davvero incredibile!
Stanchi morti ma molto contenti, concludiamo la giornata a cena al ‘Lepenac’ una ‘kafana’ sul fiume dove ci servono del pesce del Danubio cucinato in modo tradizionale: cosa si può chiedere di più?
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