Piccole gioie e problemi quotidiani, grandi successi o cadute nel weltschmerz (parola tedesca ad indicare struggimento cosmico, male di vivere)… tutti questi “stati della mente” causati dalle più svariate e inimmaginabili ragioni sono state recentemente raccolte all’interno della pagina facebook “People of Belgrade”.
Ognjen Stambolović è un giovane belgradese che trascorre gran parte del suo tempo a osservare, ascoltare e “sentire” la propria città. E porre domande. Dice che quando era ancora un bambino provava a indovinare le storie che avrebbero fatto corrugare la fronte ai suoi concittadini, o al contrario aprire un sorriso sui loro volti. Si chiedeva cosa li spaventava, cosa sognassero, dove correvano sempre trafelati… dopo qualche tempo scoprì la pagina facebook “The people of New York”, e capì che poteva dar forma alla sua curiosità in un modo simile. Aprì dunque una pagina facebook dedicata agli abitanti di Belgrado, semplici passanti che per qualche ragione catturavano la sua attenzione. Fermando attimi e volti, tratteggiando storie altrimenti destinate a perdersi nell’oblio del viavai quotidiano.
– Ora mi farai una foto. Chi sono io? Un vecchio opeario edile, non penso di poter suscitare il tuo interesse.
– Questo è il punto, mostrare che ci possono essere anche persone interessanti all’interno della folla che popola le strade di questa città.
Ognjen ha aperto la pagina facebook “People of Belgrade” (www.facebook.com/beogradjani011) l’ottobre scorso. Non avrebbe mai immaginato che in pochi mesi la sua collezione di domande e risposte corredata di fotografie avrebbe raggiunto più di cinquantamila fan. Non c’è trucco, pose o mascheramenti. Tutto è reale e tutti noi abbiamo preso parte a qualcuna di queste scene. E le domande stuzzicano la mente, come in un slam book che passiamo di mano prima di tornare alle nostre chiacchere ordinarie:
– Qual’è stato il tuo primo pensiero stamane quando ti sei svegliata?
– Se potessi cambiare qualcosa nel tuo passato, cosa sceglieresti?
– Ricordi il tuo primo bacio?
– Se potessi abbracciare qualcuno, chi sarebbe?
All’inizio voleva solamente dare sfogo alla propria curiosità. Mostrare tutti i volti di Belgrado, quelli risoluti e rugosi, o appesantiti dal trucco, oppure stanchi, distesi, preoccupati… non aveva idea di quale tesoro si stesse dischiudendo davanti a lui. Attraverso le brevi interviste non solo fece nuove conoscenze, ma venne arricchito da ogni conversazione, ricordo o esperienza personale. E il numero di incontri cresce in modo proporzionale con il successo che sta riscuotendo la pagina facebook. I passanti catturati da Ognjen variano sia per età che per profili: dai giovani “mini belgradesi”, come lui stesso li ha soprannominati, a studenti, insegnanti, vagabondi, persino animali… sono tutti disponibili a rispondere alle sue domande. Ci sono sempre anche quelli che fuggono via di corsa, che si mostrano reticenti alle domande, o semplicemente intimiditi. Ma anche in questo caso il diociottenne Ognjen trova un modo per incoraggiarli ad aprire la propria anima:
– Perchè vuoi farmi una foto?
– Per la mia pagina Facebook
– Non lo sai, giovanotto, che Facebook è il male? Ci aliena. Facebook è la ragione per cui le persone hanno smesso di parlarsi. Tutto ciò che è connesso a Facebook è virtuale e falso. Non porterà mai nulla di buono.
– Con questo progetto voglio mostrare anche gli aspetti positivi di Facebook, non solo quelli negativi.
– Assolutamente no!
(dopo una ventina di minuti di opera di convincimento, il signore accetta di farsi fotografare)
– Va bene, è per la tua giusta causa!