GENTI VENUTE DALL’EST
Incontri nel Trentino della Grande Guerra
Domenica 22 Ottobre 2023, con lo storico Marco Abram
Un’iniziativa sostenuta e sponsorizzata da ETLI-TN
Il Trentino e i Balcani. In più occasioni queste terre e le loro comunità si sono incrociate e intrecciate. Basti pensare che per lungo tempo i Trentini sono stati concittadini di uomini e donne di Lubiana e Zagabria, delle lontane regioni della Slavonia e della Vojvodina, ma anche di Mostar e Sarajevo tra ‘800 e ‘900! Tutti condividevano la stessa obbedienza alla Corte di Vienna, alle leggi dell’Impero asburgico. Così, allo scoppio della Grande Guerra e con la mobilitazione dei maschi adulti, giungono a combattere sui teatri trentini del conflitto anche soldati asburgici provenienti dalla Bosnia-Erzegovina – di fede islamica, cattolica e ortodossa.
Negli stessi anni, migliaia di prigionieri russi, serbi e romeni che hanno combattuto con divise nemiche vengono condotti in Trentino per realizzare, anche in condizioni estreme, opere utili all’esercito austro-ungarico: forti, strade, linee ferroviarie vengono realizzati anche con il durissimo lavoro forzato di questi uomini: “Le immagini […] ce li mostrano al lavoro, impegnati in faticosi traini o nel trasporto di materiali verso le postazioni di alta quota, coinvolti nei lavori agricoli nei campi, talvolta colti in momenti di riposo presso i baraccamenti o mentre consumano il rancio. Spesso li vediamo immersi in ambienti innevati, con abiti e mezzi inadeguati: i loro volti affaticati testimoniano la fame e la fatica di cui troviamo traccia anche in alcune memorie di donne e civili che assistono e talvolta cercano di porre parziale rimedio alle misere condizioni in cui furono costretti a vivere”. (Mostra “Gli ultimi della Grande Guerra. Prigionieri serbi e russi sul fronte alpino”. Museo Storico Italiano della Guerra. Giugno-Settembre 2021).
La presenza degli uni e degli altri finisce col lasciare tracce importanti: sul territorio – grazie ai manufatti realizzati -, nei nomi dei luoghi, ma anche nella coscienza e nel ricordo degli abitanti di allora e dei loro discendenti. Grazie al lavoro degli storici e alla sensibilità di vari soggetti, queste vicende stanno ora assumendo contorni più definiti. Questa proposta di Viaggiare i Balcani diviene così l’ultimo anello di un progetto che nella prima fase ha indagato le condizioni dei prigionieri di guerra ed il lavoro forzato ed in quella successiva ha incluso i soldati austro-ungarici – in particolare quelli bosniaci, maggiormente percepiti come “altri” – svelando un’importante pagina di Storia che unisce con forza Trentino e Balcani.
PROGRAMMA DI VISITA
Ci ritroviamo alle ore 10.00 alla Stazione FFSS di Trento, per poi spostarci sul territorio con un minibus riservato o, per chi lo desidera, con mezzi propri.
La nostra giornata inizia a Gardolo, dove un anonimo parco alla periferia di Trento nasconde le tracce di un campo di internamento della Prima Guerra Mondiale quasi totalmente dimenticato e trascurato nella memoria pubblica. Qui riflettiamo sulle trasformazioni conosciute da un territorio in guerra, sulle partenze forzate di parte della popolazione locale e sugli arrivi di uomini da molto lontano. In questo luogo si trovarono migliaia di soldati e prigionieri provenienti da diverse regioni d’Europa, tra i quali anche Bosniaci, Russi, Serbi e Romeni. Ne scopriamo il destino e i rapporti con la popolazione locale in uno scenario di guerra che non impedì l’incontro tra lingue, religioni e culture lontane.
Ci trasferiamo poi a Castellano, un tranquillo centro abitato adagiato sui pendii della Vallagarina che, come tutto il Trentino durante la Grande Guerra, subì le conseguenze della vicinanza al fronte italo-austriaco. Qui scopriamo le tracce lasciate dalla detenzione e dal lavoro coatto dei prigionieri di guerra serbi destinati a questa zona ed affrontiamo i temi della guerra totale e della solidarietà dal basso.
Dopo il pranzo libero a Rovereto, nel primo pomeriggio sostiamo presso il Sacrario monumentale a Rovereto – costruito negli anni Trenta sul dosso di Casteldante -, dove riposano migliaia di caduti italiani e austro-ungarici della Prima Guerra Mondiale. Qui tocchiamo il tema della memoria del conflitto e scopriamo la sorte di coloro che arrivarono in Trentino dai Balcani e più in generale dall’Europa orientale; di chi intraprese la lunga via del ritorno e di chi è ancora oggi sepolto in questo e in altri luoghi.
Terminiamo il nostro itinerario con una breve visita al Museo Storico Italiano della Guerra, dove una guida esperta si concentra su aspetti umani, sociali, economici e culturali della Grande Guerra.
A ridosso delle 18.00 ci rechiamo alla Stazione FFSS di Rovereto e successivamente alla Stazione FFSS di Trento per permettere il rientro a ciascuno dei partecipanti.
NOTA: Il programma può essere soggetto a variazioni, sia prima che durante il viaggio, per ragioni sanitarie, in base alle condizioni climatiche, alle regole e alle indicazioni di qualunque genere imposte dalle autorità, alle condizioni della circolazione stradale e dei mezzi di trasporto utilizzati, alle regole di accesso imposte dai siti di visita, alle festività, alle esigenze dei viaggiatori e delle strutture che ospitano il gruppo di viaggiatori e per sopravvenuta indisponibilità di uno o più guide e partner.
IL PROGETTO
La storia dei soldati bosniaci arruolati nell’esercito austro-ungarico nella Prima Guerra Mondiale e arrivati sul fronte trentino è al centro di un progetto condotto da OSSERVATORIO BALCANI CAUCASO TRANSEUROPA e sostenuto dalla FONDAZIONE CARITRO. Grazie alla partnership con il MUSEO DELLA GUERRA DI ROVERETO, EXTINGUISHED COUNTRIES e le ASSOCIAZIONI DEINA TRENTINO e VIAGGIARE I BALCANI, la ricerca si propone di approfondire una particolare esperienza storica di incontro tra Trentino ed Europa sud-orientale e centro-orientale. Viene così sviluppato il precedente progetto “Gli ultimi della Grande Guerra”, dedicato ai prigionieri di guerra degli eserciti russo, serbo e romeno che a migliaia abitarono le vallate trentine in quegli anni. Le testimonianze locali sono ricche di relazioni con persone venute da territori lontani, portatrici di lingue, culture e religioni diverse e trasferite sul fronte italo-austriaco come soldati, lavoratori, prigionieri di guerra. Obiettivi del progetto sono il recupero della memoria di questi intrecci per andare alle radici del multiculturalismo europeo e la proposta di una lettura dei fatti della Prima guerra mondiale in senso transnazionale. I risultati della ricerca confluiscono in diversi strumenti, materiali e iniziative rivolti a studenti, pubblico locale e turisti in visita in Trentino. Sul sito di OBCT sono disponibili articoli di approfondimento e le 4 puntate del podcast dedicato a questo tema (https://www.balcanicaucaso.org/Podcast/Zent).
Viaggiare i Balcani ringrazia lo storico Marco Abram che, nel quadro della sua collaborazione con OBCT, ha condotto le ricerche lungo entrambi i filoni tematici. Richiamando il suo lavoro sul tema dei prigionieri, segnaliamo l’articolo https://www.balcanicaucaso.org/aree/Italia/Gli-ultimi-prigionieri-serbi-e-russi-sul-fronte-alpino-190895 e la pagina
https://www.balcanicaucaso.org/Progetti/Gli-ultimi-della-Grande-Guerra-memoria-in-rete. Sul tema dei soldati bosniaci, invitiamo invece alla lettura dell’articolo https://www.balcanicaucaso.org/aree/Italia/I-bosniaci-in-guerra-sulle-Alpi-226843
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QUOTA DI PARTECIPAZIONE CON MINIBUS
Minimo 16 partecipanti: Euro 35,00
Minimo 13 partecipanti: Euro 40,00
Massimo 10 partecipanti: Euro 50,00
QUOTA DI PARTECIPAZIONE CON MEZZI PROPRI
Minimo 16 partecipanti: Euro 25,00
Minimo 13 partecipanti: Euro 30,00
Massimo 10 partecipanti: Euro 40,00
Iscrizione annuale all’Associazione Viaggiare i Balcani da saldare in viaggio: € 10
La quota di partecipazione COMPRENDE:
. Minibus riservato per coloro che optano per questa soluzione di trasporto
. Presenza di un ricercatore storico collegato a OBCT o al Museo Storico della Guerra
. Presenza di un mediatore culturale, membro dell’associazione Viaggiare i Balcani
. Ingressi con visita guidata: Museo Storico Italiano della Guerra
. Assicurazione medica
La quota di partecipazione NON COMPRENDE: Pranzo # Altri ingressi # Extra personali # Tutto quanto non specificato ne “La quota di partecipazione comprende”.
COME ARRIVARE E RIPARTIRE
ARRIVO
Le combinazioni di treni da VENEZIA, BOLOGNA e MILANO permettono di giungere alla Stazione FFSS di Trento alle 09.57. I treni provenienti da BOLZANO giungono a Trento alle 08.24 e alle 08.46
RITORNO
Le combinazioni di treni per VENEZIA, BOLOGNA e MILANO prevedono la ripartenza dalla Stazione FFSS di Rovereto alle 18.19. I treni per BOLZANO partono alle 18.39 e alle 19.07
DOCUMENTI DI VIAGGIO NECESSARI
Carta d’identità in corso di validità.
INFORMAZIONI ED ADESIONI
MINIMO 10 PARTECIPANTI, MASSIMO 16 PARTECIPANTI
Iscrizioni sino ad esaurimento posti entro il 25.09.2023
SALDO AL MOMENTO DELL’ISCRIZIONE
Per informazioni e adesioni presso l’AGENZIA VIAGGI ETLI
Sig. DANIELE BILOTTA – 0464-43.15.07 (ore 9.00-15.00) – daniele@etlitn.it
indicando in oggetto “Genti venute dall’Est”
Per informazioni è possibile contattare
Sig. LEONARDO BARATTIN – 328.19.39.823
membro dell’associazione Viaggiare i Balcani e curatore dell’itinerario
ORGANIZZAZIONE TECNICA E SPONSOR DELL’INIZIATIVA
Agenzia Viaggi ETLI-TN, Soc. Coop Rovereto – Corso Rosmini, 82\A 38068 Rovereto (Tn)
N. Reg. A157038 – Compagnia assicurativa: UNIPOL / Num. polizza: 1949 65 50623055